Home | Arte. Cultura. | Peggy Franck - In a Naked Room
Sala Convegni Banca di Bologna - Palazzo De' Toschi, Piazza Minghetti, Bologna, BO
Orari durante ART CITY Bologna 2025
5, 6 febbraio, ore 10 – 20
7, 9 febbraio, ore 10 – 21
8 febbraio, ore 10 – 24
Orari dopo ART CITY Bologna 2024
sabato e domenica, ore 11 – 21
ingresso libero
sito web. www.bancadibologna.it
Sala Convegni Banca di Bologna - Palazzo De' Toschi, Piazza Minghetti, Bologna, BO
Orari durante ART CITY Bologna 2025
5, 6 febbraio, ore 10 – 20
7, 9 febbraio, ore 10 – 21
8 febbraio, ore 10 – 24
Orari dopo ART CITY Bologna 2024
sabato e domenica, ore 11 – 21
ingresso libero
sito web. www.bancadibologna.it
Dal 4 febbraio al 2 marzo 2025, la Sala Convegni Banca di Bologna presso Palazzo De’ Toschi ospita In a Naked Room, una mostra personale dell’artista olandese Peggy Franck (Zevenaar, 1978), a cura di Davide Ferri. Il progetto si inserisce nell’ambito di ART CITY Bologna 2025, in occasione di Arte Fiera.
Secondo il curatore Davide Ferri, il lavoro di Peggy Franck sfida ogni definizione univoca: «La sua pratica è difficile da inquadrare, in quanto sfugge ai limiti di un singolo medium. È pittura espansa, installativa, a vocazione scultorea? O forse è solo pittura, un’impronta dell’individualità che coinvolge l’intero spazio? Pittura, scultura e fotografia convivono nel suo lavoro, in un’interrelazione che consente di creare un’immagine fluida, tra possibilità combinatorie e azioni reversibili».
Il segno pittorico di Peggy Franck è fluido e cangiante, con pennellate libere e multidirezionali che richiamano l’espressionismo astratto di artisti come De Kooning e Helen Frankenthaler. Il suo approccio è caratterizzato dall’uso di diversi strumenti e dalla possibilità di estendere la pittura su superfici orizzontali e verticali, coinvolgendo anche le pareti e gli spazi marginali.
Naked Room è una riflessione sullo spazio pubblico di Palazzo De’ Toschi, che, attraverso l’intervento dell’artista, si trasforma in una “stanza nuda”, privata degli elementi ufficiali che la definivano come luogo di rappresentanza, rendendola più simile a un ambiente domestico.
La mostra prende vita attraverso una serie di momenti e passaggi differenti. Nel mese di gennaio, Franck ha dipinto una serie di grandi fogli di alluminio, creando una sorta di pavimento sovrapposto alla stanza. Una volta completato, questo nuovo pavimento diventa un elemento mobile che può adattarsi sia orizzontalmente che verticalmente, interpretando lo spazio e aprendo la mostra a una dimensione frammentata e disarticolata.
Le superfici riflettenti dei fogli di alluminio, ricoperte di pennellate stratificate, pongono al centro del lavoro il corpo dello spettatore e il suo movimento nello spazio. Le pennellate, insieme agli oggetti “trovati” o di recupero, si espandono o si comprimono, vivendo una seconda vita nella fotografia, che diventa un elemento di una composizione più ampia, capace di coinvolgere anche le stanze adiacenti al salone.
La Banca di Bologna continua il suo sostegno all’arte contemporanea, promuovendo questa mostra come parte del suo impegno in progetti espositivi di respiro internazionale, avviato nel 2015.